Categorie
Mostre Viaggi

Mostre e Viaggi


All’arrivo a San Giovanni in Croce, il tempo minacciava pioggia, così, d’accordo con la guida, molto gentile e competente, abbiamo prima visitato i 12 ettari di bosco all’italiana, con alberi secolari, un laghetto con getto d’acqua, che, nel corso dei secoli ha ospitato giochi di volta in volta in voga fra i signori ospitati in questa divenuta nel tempo “casa di villeggiatura”.

I suoi trascorsi sono legati al quindicesimo secolo, quando Cecilia Gallerani, la Dama con l’ermellino, qui si trasferì, dopo il matrimonio e ne fece un piccolo cenacolo, sulla falsariga di quello che teneva a Milano, alla corte di Ludovico il Moro. Un successivo momento di splendore fu nel 1800, quando appunto si creò il parco secolare , sulla moda orientaleggiante del tempo, particolare riferimento alle numerose voliere e al tempietto che ospitava le scimmie. all’ultima proprietaria e al periodo fascista è legata la parte del racconto che riguarda gli interni, che risultano essere completamente spogli di arredi, suppellettili e perfino parti marmoree: alla fine della guerra vi si installarono diversi comandi alleati e i servitori, già prima, al momento della fuga della proprietaria, si erano impossessati di quanto possibile.

Ottimo pranzo in compagnia e poi, altra interessante entrata al museo del giocattolo di Canneto sull’Oglio. Le bambole Furga, in tutto il loro sviluppo, naturalmente.. ma non solo, anche giocattoli provenienti da altre fabbriche di quello che, fino agli anni 90, e prima dell’avvento della globalizzazione cinese, era il “distretto del giocattolo” più importante d’Europa.

… e niente pioggia, è andato tutto benissimo!



A Palazzo Roverella a Rovigo la grande mostra su Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo. Superando l’approccio che tanto spesso riduce Toulouse-Lautrec alla sola attività di creatore di manifesti, questa mostra si sofferma sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei, oltre che francesi.

La mostra ricostruisce l’ambiente parigino in cui operava l’artista mettendolo a confronto con realisti, impressionisti e simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana. Oltre alle celebri Affiches, dipinti e disegni preparatori dell’artista sono affiancati in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti e che spesso affrontano le stesse tematiche. 60 opere dell’artista, su più di 200 opere complessive, evocano la vivacità della scena artistica parigina. La mostra è curata da Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, con la collaborazione di Nicholas Zmelty

Bellissima mostra in un bellissimo contesto !!!

Per ulteriori informazioni, vedere Wikipedia, l’enciclopedia on-line, libera e collaborativa, disponibile in 320 lingue. Clicca qui => Henri de Toulouse-Lautrec

Infine, dopo aver visitato la bellissima mostra di Toulouse-Lautrec, siamo andati a Chioggia ad assaggiare il pesce del nostro mar adriatico.


Ci siamo immersi nella bellezza raffinata di un palazzo secentesco “nascosto” nella città vecchia, di proprietà da secoli della famiglia Moroni e attualmente curato dal FAI.
Opere d’arte, scaloni, lampadari e poi curatissimi tendaggi, tappeti, tappezziere in seta…e per finire ettari di orti e giardini, dai quali si ammira un panorama totale sulla città, bellissima giornata!



Martedì 21 novembre si è svolta la gita a Bergamo,  in mattinata, come da programma, è stata visitata la mostra”Tutta in voi la luce mia“all’Accademia Carrara.

Il gruppo di circa 27 persone ha apprezzato l’allestimento scenografico  e i quadri dell’800, in particolare quelli di Francesco Hayez, che raccontavano il periodo storico  culturale che ha visto la nascita e il successo del melodramma, grazie ai compositori quali il bergamasco Donizetti, Verdi, Rossini, Bellini, e dei grandi cantanti dell’epoca. L’allestimento ricco di contributi multimediali era accompagnato anche dalla musica di celebri brani tratti dalle opere liriche narrate nei quadri attraverso scenografie e costumi d’epoca. 

Dopo un breve percorso sempre accompagnati dalla guida, nella ricca collezione pittorica dell’Accademia Carrara e dopo un frugale pranzo in un ristorante a Bergamo Alta, si è ripreso il tour nel centro storico. 

Dalle porte e dalla cerchia muraria che conducono nella parte alta della città abbiamo potuto ammirare, dato il bel tempo, “quel cielo di Lombardia così bello quand’è  bello, così splendido,  così in pace

Nel centro della Città Alta accompagnati dalla guida abbiamo visitato  la Piazza Vecchia, la Basilica di Santa Maria Maggiore  e la cappella Colleoni, tutti monumenti di notevole pregio artistico. Anche per chi conosceva già la città è stata un’immersione piacevole nella storia.  Particolarmente interessante è stata la narrazione della vita del capitano di ventura Bartolomeo Colleoni e del ritrovamento quasi romanzesco della sua salma.

Di ritorno con la promessa da parte degli organizzatori di programmare a breve un altro percorso culturale 


Visita al Castello di Ghignolo PO (PV)

26 Ottobre 2023

È una mattina di nebbia ma all’arrivo il Castello si offre in tutta la sua magnificenza: imponente, nel mezzo di un parco vastissimo, in fondo al quale si scorge la palazzina del Te’ o della Caccia.

Edificato nel IX (nono) secolo, fu completamente ricostruito come sede monastica nel Duecento.

Passò nel Settecento nella proprietà della famiglia Visconti e il Cardinale Agostino Cusani Visconti lo trasformò completamente da fortezza medioevale in una reggia, dove soggiornarono imperatori, papi e re. E’ tuttora una splendida dimora patrizia settecentesca, museo d’arte e di costume, denominato la “Versailles della Lombardia”, racchiude importanti e preziose testimonianze del mondo fastoso della nobiltà lombarda e veneziana.

Lo scenografico cortile barocco, le grandi sale affrescate di scuola veneziana, la raffinatezza degli stucchi e delle decorazioni, la torre dominante con la sua maschia mole turrita, il tutto immerso in un dolce scenario agreste, fanno di questo monumento una delle più importanti dimore storiche italiane.

I percorsi di visita sono due: quello medioevale e quello barocco, abbiamo scelto il barocco ma con la promessa di ritornare per il medioevale, tanta bellezza merita una seconda visita!


Alla Scoperta … dei Vicini

23 Maggio 2023

Molto spesso per organizzare un pomeriggio insieme cerchiamo posti strani, magari lontani, purché si possa dire che è una gita che nessuno ha mai fatto.

Venerdì 23 maggio, invece, con un viaggio di 15 minuti abbiamo scoperto “Carpenedolo” o meglio tre luoghi semisconosciuti a tutti noi, nelle campagne di Carpenedolo e Castelgoffredo .

Praticamente nessuno aveva mai visitato S.MARIA IN CARPINO, straordinaria piccola Pieve, nella campagna di TEZZE, le cui origini risalgono al V° – VI* secolo; la gentilezza della Signora che ne è custode, ti permette di osservare da vicino gli affreschi dell’abside, che sono attribuiti al Brembo, pittore cremonese del Quattrocento di buona fama: straordinaria la “Vergine con Bambino e Angioletti”che merita ben di più di una frettolosa sosta e di un’altrettanto frettolosa occhiata.

Qualcuno di noi in più, ma pochi, conosceva il santuario dedicato alla PURITÀ DI MARIA VERGINE in località LAME nella campagna di Carpenedolo: anche in questo caso, la gentilezza del custode, ci permette una visita accurata, malgrado gli importanti lavori in corso per il ripristino delle pareti danneggiate presumibilmente dalla umidità del terreno.

Nata a metà del 1700, è a navata unica che offre interessanti particolarità tra cui i due confessionale posti all’ingresso della navata.

Certamente sono pochi gli esempi del confessionale, ricavato nel muro di separazione tra la navata e la stanzetta laterale, che è ampia, quasi a suggerire un ascolto collettivo del peccatore (una cattiveria neh…).

Ancora due minuti di auto ed ecco il “LUPPOLAJO”, birrificio artigianale in Comune di Castelgoffredo: l’azienda produce i propri cereali (orzo, avena, frumento), il luppolo e quanto serve alla produzione della birra. Enrico ci illustra i numerosi, complessi e articolati passaggi per arrivare a una buona birra, la linea di produzione e quella di imbottigliamento.

Gli anni di sviluppo e costante ricerca hanno portato l’azienda a caratterizzarsi in birre dai sapori e profumi particolari, più legati a consumi specifici e tipici: basta pensare alla birra all’erba amara che si abbina ai tortelli di Castelgoffredo, o al sapore e profumo di zucca che va con i tortelli di “Mantua” o a quella con sentore di crauti che parla lingua tedesca.

A completare la visita, un buon assaggio collettivo di birre accompagnato da ottimo salame e formaggio.

Come si diceva, a due passi da noi, un simpatico e sereno pomeriggio insieme, magari, perché no, da ripetere.


Giotto e il Novecento

15 Marzo 2023 Rovereto (TN)

Al mattino la bellissima mostra “Giotto e il Novecento” dove più di 200 opere di artisti contemporanei hanno reso omaggio al maestro medioevale, che rivoluzionò la pittura del suo tempo e diede inizio all’era moderna.

Non poteva mancare una breve visita alla “campana dei caduti di tutte le guerre” che, con i suoi 100 rintocchi, ogni sera ci ricorda il valore della pace universale. Come di può vedere, una giornata bellissima, piena di sole e di vento!


Io, Canova, Genio Europeo

09 Febbraio 2023 Bassano del Grappa (VI)

Bellissima ricostruzione del Canova artista a tutto tondo e personaggio in vista del suo tempo. Dalle umili origini famigliari alle corti signorili e papali in un crescendo di fama, molto ben raccontato..


Fontanellato

29-09-2022

Visita le immagini dettagliate nella sezione Foto e Notizie

Museo di Franco Maria Ricci:

ci inoltriamo, poi nel famoso labirinto di bambù


Scarica la locandina il PDF


Scarica la locandina il PDF


Scarica la locandina il PDF


Gita alla Rocca di Angera e all’Eremo di Santa Caterina del Sasso

Per motivi organizzativi, legati al Covid, la Rocca di Angera sarà visitabile il giorno 25 Marzo 2022 e non il 24 come precedentemente comunicato. Per informazioni rivolgersi in Segreteria.

Mattina: Visita alla Rocca di Angera (VA)

Pomeriggio: Visita all’Eremo di Santa Caterina del Sasso


DAL CASTELLO CHE HA SBAGLIATO SECOLO, AL MUGHETTO VELENOSO:
TUTTE LE SCOPERTE DI UN’INTERESSANTE GIORNATA

23 Settembre 2021

Giovedì 23 settembre 2021, verso le 9 di mattina arriviamo davanti ad una fortezza difensiva medievale, almeno così credo ma scoprirò ben presto che questa non sarà che la prima di tante “scoperte”.

Intanto, non è una fortezza ma un castello che si fa chiamare “casa”, ovvero “Catajo”, la Casa del Taglio. Poi, la data di costruzione non coincide: è della seconda metà del XVI secolo, quando qui sui Colli Euganei e in generale nel Veneto non ci sono né guerre, né, quindi, esigenze difensive: serve “solamente” ad esaltare le gesta dei proprietari, gli Obizzi, armigeri mercenari e, grazie a importanti unioni matrimoniali, grandi proprietari terrieri.

Pio Enea I e i successori lo ampliano e lo riempiono di “cose curiose”: le scale esterne, ad esempio, scomodissime per noi ma perfette per i cavalli, dato che tutti gli ospiti erano obbligati ad arrivare al piano nobile a cavallo… oppure, sulla magnifica terrazza, i grandi vasi per l’olio bollente da lanciare sui nemici sottostanti che non sono altro che comignoli di camino o le finte garitte, in realtà canali di scolo dell’acqua piovana…

Tutto sembra tornare secondo le aspettative nelle meravigliose sale affrescate del piano nobile: i momenti più importanti della famiglia, gli omaggi agli amici, l’albero genealogico ma, anche qui, le curiosità non mancano. Un’allegoria ci ricorda, ad esempio, che l’Occasione va presa al volo (perché ha le ali ai piedi) e afferrata per i capelli nell’attimo in cui ci sta davanti (ha solo una ciocca di lunghi capelli sulla fronte, il resto della testa è rasato e, quindi, inafferrabile)… e poi c’è anche una fake news vecchia di 500 anni: Luigi Obizzi non è mai stato insignito dell’Ordine della Giarrettiera dal Re d’Inghilterra, come invece raffigurato a tutta parete in una delle ultime sale!

Anche i successivi proprietari, gli Este, ci regalano una “grossa” curiosità: un’intera ala del castello, 120 stanze, costruita per ospitare i “cugini Imperiali” Asburgo: tre giorni di grandiosi festeggiamenti e poi tutta questa parte del castello viene chiusa e così è ancora adesso.

Dal 2017 il Castello del Catajo è di proprietà di Sergio Cervellin, Mister mocio Vileda, che ha recentemente dichiarato: “L’ho acquistato per renderlo immediatamente disponibile a tutti. E’ un teatro museale aperto al mondo intero, non volevo vederlo trasformato in un albergo di lusso: certi beni culturali non possono finire nelle mani della solita speculazione.” Che dire? Grazie signor Cervellin!

Nel pomeriggio ci ritroviamo in un’altra oasi verde, stavolta nel cuore di Padova. E’ l’Orto Botanico.

Centinaia, migliaia di piante da tutto il mondo, di tutte le dimensioni, ben distribuite lungo vari percorsi: così scopriamo i profumi delle officinali,

le sensazioni tattili e odorose del sentiero per non vedenti

ma anche che il mughetto è nel sentiero delle velenose (dove il grado di tossicità è contraddistinto, per ogni pianta, da croci…) e scopriamo che la Palma di Goethe ha praticamente l’età del Castello del Catajo…

Le curiosità proseguono nel nuovo, avveniristico padiglione delle Serre della Biodiversità,

dove i raggi del sole, le correnti d’aria e i getti di vapore acqueo vengono incanalati in modo da creare i diversi microclimi. Qui scopriamo, ad esempio, che il banano selvatico produce frutti coi semi

e che la pianta del cacao può essere impollinata solo da una speciale zanzarella dei luoghi d’origine e che le nostre, nemmeno le “tigri”, possono fare altrettanto, quindi c’è qualche speranza solo con nuove tecnologie…

Abbiamo visto stranissime piante acquatiche che sembravano grandi vassoi e che, grazie all’imponente impianto radicale, potevano davvero sostenere dei pesi, altre sembravano ninfee ma con fiori viola e arancione e altre ancora grandi fogli di carta crespata verde…

Sedersi sul pullman al termine di una giornata così impegnativa è consolante… ma quante ne sappiamo di più stasera?!


Relazione della Visita guidata alla Casa Museo della
Fondazione Paolo e Carolina Zani

24 Giugno 2021

“Bellezza è verità,

verità è bellezza.

Questo solo sulla terra sapete,

ed è quanto basta”

John Keats, Ode su un’urna greca

Queste parole, impresse su una targhetta, accolgono e introducono i visitatori nella Casa Museo.

Abitare l’arte e la bellezza, questo il senso e l’obiettivo della creazione della Fondazione voluta da Paolo Zani.

Entrando nella villa, immersa nel verde lussureggiante di una natura, che mani esperte hanno sapientemente modellato creando ovunque armonia e bellezza, si avverte un dialogo continuo tra arte e natura.

Prima di diventare Casa Museo, fu casa abitata e vissuta da Paolo Zani che nel giro di una trentina d’anni ha raccolto nella sua collezione pezzi pregiati e capolavori, tra dipinti, sculture, straordinari pezzi di mobilio e preziosi oggetti di arredo distribuiti nelle varie sale, ora esposte al pubblico che, ammirato, immagina con stupore lo scorrere della vita quotidiana calata tra le pareti di questo Museo.

E, con queste meraviglie di cultura e saperi ancora impresse negli occhi, si è conclusa la nostra gita e siamo rientrati soddisfatti e felici di poter condividere lo stupore e le emozioni provate.


Giovedì 27 Maggio 2021

Mostra dei Pittori Castiglionesi

A castiglione, presso l’asilo Menghini, ora sede comunale per gli eventi, è allestita una bella mostra con esposte opere di quasi tutti i più importanti artisiti castiglionesi che hanno operato in particolare lungo tutto il secolo XX.

Queste coprono il periodo dal 1906 al 2000.

Tra gli artisti che si possono ammirare Franco Ferlenga, Ezio Mutti, Oreste Marini, Angelo Del Bon, lo scultore Giuseppe Brigoni, Aldo Rossi, Danilo Giudetti.

È una mostra di rara bellezza e organizzata in maniera accurata e ben documentata. Merita senz’altro una visita anche per conoscere da vicino e meglio quanto, durante il secolo, l’arte castiglionese sia stata prolifica e ricca di estro e di grazia.